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(Avv. Dubini – Approfondimenti) Non validi i crediti formativi per RSPP in convegni con più di 30 partecipanti

(Avv. Dubini – Approfondimenti) Non validi i crediti formativi per RSPP in convegni con più di 30 partecipanti

21.02.2013

Un documento dell’Asl di Bergamo diffida alcune associazioni dal rilascio di crediti formativi a RSPP in convegni con più di trenta partecipanti. Il testo di un esposto su questo tema, le interpellanze parlamentari e la normativa.

In relazione all’abitudine di concedere crediti formativi per RSPP e ASPP nei convegni indipendentemente dal numero dei partecipanti, e in risposta ad un esposto presentato dall’Associazione Ambiente e Lavoro, cominciano ad arrivare le prime diffide al rilascio di La CIIP (Consulta Italiana Interassociativa per la Prevenzione) si è fatta in passato promotrice di interpellanze parlamentari per:
– “portare allo scoperto la insopportabile esistenza di iniziative che vengono ‘spacciate’ per ‘ Formazione con Crediti RSPP e ASPP’, anche in eventi tipo Convegni, Forum e simili, che prevedono la presenza di oltre 30 persone, a volte anche di 100 o 200 persone, se non oltre;
– denunciare che tali iniziative sono chiaramente illegittime già nel tipo di evento (Convegno, Forum, riunione, ecc. – anziché ‘Corso’), nonché per la dichiarata possibilità di consentire la partecipazione e di riconoscere e concedere crediti ad oltre 30 persone/cad. Corso;
– ribadire l’importanza della Formazione vera, che è tale solo se garantisce elementi minimi e insopprimibili, dichiarati e certi, tra cui: definizione dei fabbisogni formativi, progettazione didattica coerente, numero massimo dei partecipanti, modalità di registrazione, verifiche di ingresso, intermedie e finali, tipologia e valenza dei materiali
“.

Inoltre, come segnalato nell’esposto presentato dall’Associazione Ambiente e Lavoro – tale “concessione di Crediti RSPP a un Convegno è chiaramente contraria e non ammessa dalle vigenti norme di legge” (art. 32 del D.Lgs. 81/2008 e dalla Circ. 32/San/2006 della Regione Lombardia).

Si può citare anche risposta ufficiale del Vice-Ministro Prof. Michel Martone in relazione alla interrogazione n. 5-06587 (primo firmatario l’On. Antonio Boccuzzi Commissione Lavoro) e dall’omologo Atto di sindacato ispettivo n. 3-02783 al Senato (primo firmatario il Sen. Paolo Nerozzi, Commissione Lavoro e di inchiesta sugli Infortuni).

Nella risposta di Martone si indica ad esempio che con specifico riferimento ai corsi di formazione e aggiornamento per i responsabili (RSPP) e per gli addetti (ASPP) dei servizi di prevenzione e protezione aziendale in materia di salute e sicurezza sul lavoro, sono in corso delle intese con il Coordinamento tecnico delle Regioni per la revisione dell’accordo Stato-Regioni del 26 gennaio 2006. Nella revisione dell’accordo, che si rende necessaria per chiarire i dubbi interpretativi e facilitare anche l’attività di verifica sull’effettività della formazione, verrà ribadita la necessità del rispetto di tutti i requisiti previsti ai fini della validità del corso e richiamati dall’onorevole interrogante.

La Circolare 32/San06 del 19 dicembre 2006 della Regione Lombardia (l’esposto e la diffida presentati sono relativi a un convegno che si tiene in Lombardia) al punto 3 per la validità dei Corsi e dei conseguenti Crediti per RSPP indica esplicitamente l’obbligo di Corsi con un massimo di 30 partecipanti oltre agli obblighi di verifica degli apprendimenti.

E in relazione ai corsi per la formazione dei coordinatori o ai più recenti accordi del 21 dicembre 2011 sulla formazione si indica che quando il legislatore ha voluto consentire la “ammissibilità” di convegni e di presenze superiori a 30 persone lo ha fatto in forma esplicita.

In seguito ad alcune note trasmesse a fine gennaio e all’esposto suddetto, il Direttore generale dell’Asl di Bergamo ha inviato una diffida in data 18 febbraio 2013, prot. n. U0026835 a diversi presidenti di associazioni organizzatrici di un convegno che si tiene in data 20 febbraio e che avrebbe consentito di acquisire 3 crediti formativi per gli RSPP non datori di lavoro (ATECO 1 – Agricoltura) previa iscrizione.
Il documento recita in particolare:

“(…) vi diffidiamo dal rilasciare attestati di frequenza validi per l’acquisizione di Crediti formativi di aggiornamento agli RSPP partecipanti al Convegno, in quanto sicuramente i partecipanti saranno più di trenta e quindi tali certificazioni sarebbero da ritenersi nulle” (Asl Bergamo, “ Documento del 18 febbraio 2013, prot. n. U0026835”).

Questa vicenda mette in luce una volta di più una allergia tutta italiana per le regole, che è davvero incomprensibile. La CONFERENZA PERMANENTE PER I RAPPORTI TRA LO STATO LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO con PROVVEDIMENTO 26 gennaio 2006 recante Accordo tra il Governo e le regioni e province autonome, attuativo dell’articolo 2, commi 2, 3, 4 e 5, del decreto legislativo 23 giugno 2003, n. 195, che integra il decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, in materia di prevenzione e protezione dei lavoratori sui luoghi di lavoro. (Atto n. 2407).

(GU n. 37 del 14-2-2006) ha detto chiaramente che il numero massimo di partecipanti per tutti i corsi RSPP è 30: “ 2.1 ORGANIZZAZIONE
In ordine all’organizzazione dei corsi di formazione, si conviene sui seguenti requisiti:
a) individuazione di un responsabile del progetto formativo;
b) impiego di docenti con esperienza almeno biennale in materia di prevenzione e sicurezza sul lavoro;
c) numero dei partecipanti per ogni corso: massimo 30 unità;
d) tenuta del registro di presenza dei “formandi” da parte del soggetto che realizza il corso;
e) assenze ammesse: massimo 10% del monte orario complessivo
.”

Quindi quando la norma vigente afferma che il numero massimo ammesso di partecipanti è 30, significa anche che un numero superiore è vietato. Se la norma non piace la si cambi, ma se la norma non cambia, è questa norma sul numero massimo di 30 partecipanti è chiara e incontrovertibile, PER FAVORE LA SI RISPETTI.
E’ inutile andare a predicare la sicurezza in azienda e il rispetto delle leggi di sicurezza quando chi fa questo, l’rspp, è poi il primo che escogita cervellotici ragionamenti privi del benchè minimo supporto testuale, e cerca di eluderle, appena può.

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avv. Rolando Dubini