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Uso in sicurezza delle bombole di GPL per uso domestico

Uso in sicurezza delle bombole di GPL per uso domestico

10.04.2012
Uso in sicurezza delle bombole di GPL per uso domestico

SEGNALIAMO L’OFFERTA FORMATIVA DEL COMITATO TECNICO P.LE GPL, CON CORSI DI FORMAZIONE SULLE BOMBOLE GPL RIVOLTI AI RIVENDITORI – INSTALLATORI DI BOMBOLE GPL e AMBULANTI CHE OPERANO IN MERCATI, SAGRE E FIERE

Le bombole di GPL (Gas di Petrolio Liquefatto) rappresentano una interessante ed utile soluzione per chi necessita di energia in luoghi remoti e non raggiunti dalle reti di distribuzione energetica.
Utilizzate in forma diretta per riscaldare ambienti o per cottura cibi, o accoppiate a apparecchiature di raffrescamento o di generazione elettrica, le bombole di GPL costituiscono una soluzione efficace per tutte le necessità domestiche, di bricolage e professionali.

La bombole di GPL sono contenitori assolutamente sicuri e solidi, a patto però che l’utilizzatore eserciti le minime accortezze di prudenza (che peraltro ogni tipo di prodotto richiede): nel caso di loro incorretta gestione, invece, le bombole di GPL possono determinare rischi per gli utilizzatori e per coloro che sono nelle immediate vicinanze.
Purtroppo le notizie di cronaca ci confermano nel fatto che i problemi non sono dati dalle bombole in se’, quanto dall’incorretto e superficiale uso che di queste si fa, compreso il loro eventuale riempimento presso punti non adeguati e non autorizzati a tale scopo (leggi: distributori stradali).

Fermo restando – infatti- che per ragioni di sicurezza una bombola può essere riempita solo negli appositi stabilimenti di riempimento (e NON presso di distributori stradali di carburanti, a pena di pesanti ammende sia per il cliente, pari a 4.000 euro, che per il gestore del punto vendita), è comunque necessario seguire nelle fasi di loro installazione ed uso i criteri di sicurezza stabiliti dalle normative, quali:
– evitare di depositare le bombole in locali interrati (siano esse piene o vuote, in solo deposito o addiritutta collegate agli apparecchi utilizzatori!),
– evitare di esporle a fonti di calore inteso (fiamma viva, non certo il sole!);
– installarle in posizione verticale, su un piano di sostegno orizzontale e solido;
– installarle in locali con adeguata ventilazione o all’aperto;
– utilizzare adeguati tubi di raccordo in gomma (per distanze inferiori a 2 mt tra bombola ed apparecchio, conformi alla normativa UNI 7131, da sostituire entro la scadenza riportata sul tubo e comunque nel caso di loro deterioramento) o metallici (per distanze superiori a 2 mt o comunque nel caso di cucine componibili, in cui non è possibile verificare visivamente lo stato di conservazione della tubazione: essendo impianti fissi, questi devono essere realizzati da un idraulico che possa rilasciare una dichiarazione di conformità dell’impianto ai sensi del DM 37/08, il decresto che succede alla storica Legge 46/90);
– non esporre le tubazione (in gomma o metalliche) a fonti di calore intenso;
– utilizzare l’apposita fascetta metallica per il serraggio dei tubo sul portagomma del riduttore di pressione;
– non manomettere o smontare in alcun modo il regolatore di pressione;
– provvedere alla sostituzione della bombola in assenza di alcuna fonte di innesco (braci, fiamme libere,…etc.);
– sostituire la guarnizione di tenuta sul regolatore di pressione collegato al rubinetto ad ogni cambio di bombola (la guarnizioni nuova viene fornita insieme alla bombola), rimuovendo la precedente;
– provare la tenuta dell’impianto dopo il cambio della bombola CON ACQUA SAPONATA O SOLUZIONE TENSIOATTIVA (NON CON FIAMMA DI ACCENDINO O DI FIAMMIFERO!);
– ricordarsi che, se sulla bombola esiste una sola “taglia” di rubinetto, esistono invece diverse “taglie” di valvole di prelievo (caratterizzate rispettivamente da un diametro di 22 mm o di 24,5 mm): se un regolatore di pressione per rubinetto va bene su tutte le bombole acquistate, un regolatore di pressione per valvola (del tipo “clip on”) può non andare bene per una bombola acquistata in un secondo momento: in questo caso si deve eviatare di manomettere il corpo della valvola o l’aggancio del regolatore, ma si deve sostituire o il regolatore o la bombola;
– ricordarsi che il rubinetto ha una filettatura sinistra, il contrario rispetto al normale verso di avvitamento!;
– essere attenti a non capovolgere o inclinare una bombola quando questa è collegata all’apparecchio utilizzatore;
– in caso di fuga di gas chiudere immediatamente il rubinetto della bombola.

Tutti questi consigli sono ugualmente importanti, ma probabilmente bisogna sottolineare l’importanza di evitare assolutamente di esporre la bombola a fonti termiche ad alta temperatura (fiamme vive).

bombola gplSI SOTTOLINEA L’IMPORTANZA DI NON RIEMPIRE AUTONOMAMENTE LE BOMBOLE, NE’ DAL DISTRIBUTORE STRADALE NE’ TRAVASANDO BOMBOLE “MEZZE VUOTE”, SITUAZIONI PERALTRO VIETATE DALLA LEGGE: A DIFFERENZA DI QUANTO ACCADE SUL SERBATOIO DELLE AUTO, INFATTI, LE BOMBOLE DI GPL NON HANNO BLOCCO DI MASSIMO RIEMPIMENTO E POSSONO ESSERE QUINDI RIEMPITE COMPLETAMENTE.
RIEMPIENDO LE BOMBOLE FINO AL 100% DELLA LORO CAPACITA’ VOLUMETRICA (A TAPPO) CON GPL LIQUIDO, SENZA MANTENERE IL VOLUME DI VUOTO DEL 20% DI GPL IN PASE GAS, E’ UNA SITUAZIONE PERICOLOSISSIMA: QUANDO LE BOMBOLE SONO COSI’ PIENE POSSONO INFATTI CEDERE PER PRESSIONE IDRAULICA DEL GPL LIQUIDO E SCOPPIARE ANCHE SE ESPOSTE AL SOLO CALORE DEL SOLE, CON CONSEGUENTE LORO PROIEZIONE “A RAZZO” E LIBERAZIONE DI GRANDI VOLUMI DI GAS ALTAMENTE INFIAMMABILE!

Nel caso di più bombole poste nel medesimo ambiente (o collegate tra di loro mediante una centralina), oltre ai sopraccitati criteri di natura generale devono essere applicate le disposizioni antincendio contenute:
* o nella storica Circolare n. 74 del 1956 (che regola i requisiti generali degli impianti centralizzati; i depositi di GPL e le rivendite di GPL, con riferimento anche alle caratteristiche delle costruzioni adibite a tal scopo);
* o nella norma UNI 10682:2010 (“Piccole centrali di GPL per reti di distribuzione – Progettazione, costruzione, installazione, collaudo ed esercizio“, del 21 ottobre 2010, che riguarda i casi di due o più bombole collegate tra loro.

IN OGNI CASO E’ SEMPRE FONDAMENTALE RICORDARSI CHE NON E’ LA BOMBOLA AD ESSERE INSICURA, E’ PIU’ O MENO SICURO L’USO CHE SE NE FA!!

Terminiamo con la domanda classica: “E’ più pericolosa una bombola vuota o una bombola piena?” Difficile rispondere, è certo che in entrambe abbiamo prodotto infiammabile (UNA BOMBOLA VUOTA NON è MAI DAVVERO VUOTA!) e che i tempi di scoppio non sono molto diversi tra una bombola piena ed una bombola vuota…..quindi è meglio non esporre nessuna delle due a fonti di calore ad elevata intensità (fiamma)!!
In questo senso è bene ricordare l’importanza di riportare le bombole di GPL vuote al proprio rivenditore, dal momento che può essere inutilmente pericoloso detenere bombole vuote presso il proprio domicilio (bombole che, lo ricordiamo, restano sempre di proprietà dell’Azienda distributrice e per le quali il cliente paga solo una prima cauzione legata al loro utilizzo).

SEGNALIAMO L’OFFERTA FORMATIVA DEL COMITATO TECNICO P.LE GPL, CON CORSI DI FORMAZIONE SULLE BOMBOLE GPL RIVOLTI AI RIVENDITORI – INSTALLATORI DI BOMBOLE GPL e AMBULANTI CHE OPERANO IN MERCATI, SAGRE E FIERE

Il Settore Formazione del Comitato Tecnico Professionale GPL – Milano

downloadDepositi bombole GPL-Testo coordinato (circolare 74-56).pdf